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Mindfulness e Basic Attendance

La Basic Attendance richiede una capacità di ascolto globale che è necessario sviluppare, prima di tutto, rispetto a se stessi.
Apertura, non giudizio, capacità di stare con quello che c’è, sono attitudini che non si improvvisano, ma vanno coltivate.
E per queste cose ci vuole tempo…

(…) “Addomesticami” – disse la volpe al Piccolo Principe. (…) Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici.
Se tu vuoi un amico, addomesticami!”
“Che bisogna fare?” Domandò il piccolo principe.
“Bisogna essere molto pazienti”, rispose la volpe. “In principio tu ti siederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma un giorno tu potrai sederti più vicino…”
Il piccolo principe ritornò l’indomani.
(…) sarebbe meglio ritornare alla stessa ora, disse la volpe. Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. (…) ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… ci vogliono i riti.”

“da “Il piccolo principe, Antoine de Saint Exupery, ed Bompiani

La pratica della mindfullness, come quella della meditazione, è un po’ come addomesticarsi. Dedicare del tempo a se stessi, creare le condizioni per imparare ad ascoltarsi, e quindi poi essere capaci di fare lo stesso con gli altri.

“ la meditazione non è una tecnica è una “modalità”,
è un Modo di Essere,
un Modo di Vivere,
un Modo di Ascoltare,
un Modo di Percorrere il cammino della vita,
in armonia delle cose così come sono.”

Jon Kabat-Zinn

ACCORDO PROPONE UN PERCORSO DI MINDFULLNESS

La mindfulness è essenzialmente un modo di porre l’attenzione, un modo di guardare dentro di sé, un modo di porsi nei confronti della realtà.
La mindfulness comporta un cambio di prospettiva nel nostro modo di guardare noi stessi e il mondo.
Significa, infatti, porre attenzione a ciò che c’è nel momento presente, in un atteggiamento di curiosità partecipe, di non giudizio, di fiducia,di pazienza, di accettazione. Significa essere presenti. Significa accorgerci di quanto spesso sfuggiamo il momento presente fuggendo nel passato o nel futuro, facendoci catturare dalle nostre emozioni.

Qualcosa di molto semplice, che a volte ci capita di provare, nell’essere rapiti di fronte ad un paesaggio particolare, in alcuni preziosi momenti con un’altro essere umano, qualcosa di estremamente complesso da portare nella vita di tutti i giorni, perchè significa andare al di là delle credenze, dei condizionamenti, delle illusioni, delle reazioni emotive, di ciò che sembra darci sicurezza.

La mindfulness è uno stato mentale, un atto di percezione capace di vedere in profondità, attinge le sue caratteristiche da un nucleo profondo presente in ciascuno di noi, che ha le qualità della pace, della accettazione, del non giudizio, della capacità di attenzione, della gioia, della fiducia, della pazienza, della comprensione profonda.

La mindfulness può essere coltivata e sviluppata con la meditazione.

Aspetti fondamentali della meditazione di mindfulness i cui aspetti fondamentali sono: l’uso del respiro, come principale oggetto di meditazione, l’importanza del riconnettersi con il corpo, l’osservazione accurata del funzionamento della mente momento per momento.

La meditazione di mindfulness non è rilassamento, sebbene il rilassamento sia una componente importante, non è una forma di ipnosi, anzi richiede di affinare sempre più l’attenzione, non è cercare di sviluppare poteri paranormali anche se può capitare di osservare quanto la nostra mente è capace di produrre, non è fuggire dalla realtà, anzi è potersi tuffare sempre più profondamente in essa.

La meditazione di mindfullness non è una psicoterapia.

E’ un lavoro interiore, un cammino di trasformazione profonda che si svolge giorno dopo giorno, frutto di piccoli passi, ognuno dei quali ha lo stesso valore di quello successivo.

Meditare non vuol dire stare sempre bene, a volte si sta bene a volte si sta male, a volte si tocca l’estasi e a volte si scende agli inferi. Meditare vuol dire imparare a stare con quello che c’è momento per momento e vederlo per quello che è, compresa la sofferenza. La consapevolezza è la facoltà che ci permette di “stare con” la nostra sofferenza, di poterla accogliere, osservare, comprendere, per poi lasciarla andare.

Per trarre beneficio dalla mindfulness e capire perchè è tanto preziosa è necessario farne esperienza, è necessario praticarla. Più la si pratica e più si radica in noi, cresce, ci sostiene. E’ come l’esercizio quotidiano del pianista, o della ballerina.

Leggendo le caratteristiche della Basic Attendance, risulta subito evidente come nella formazione di un Basic Attender sia indispensabile un percorso di questo tipo. La mindfullness è la forma di meditazione più riconosciuta in Occidente, poichè è stata oggetto di studi da parte del gruppo di Kabat-Zinn, inserendosi nella più ampia cornice di terapia cognitivista. Ricerche sono state svolte e i risultati sono stati presentati al mondo scientifico occidentale. Per questo è stata riconosciuta e viene utilizzata ampiamente in ambito psicoterapeutico, sia pubblico sia privato.

Per questo l’abbiamo scelta come percorso esperienziale di meditazione ed inserita nell’iter che proponiamo a quanti siano interessati a far parte di un’equipe Windhorse.

Dev’essere chiaro che la formazione punta a sviluppare una capacità di “ascolto globale”, indispensabile per chi intenda lavorare in questa direzione, ma non è assolutamente previsto che venga proposta alle persone intorno alle quali si costituisce l’equipe.

Sviluppare la mindfulness, quella consapevolezza non concettuale, quell’atto di percezione che permette di vedere in profondità, vuol dire coltivare prima di tutto nei confronti di se stessi quelle qualità che sono richieste ad un basic attender. La capacità di essere presenti, e quindi di poter stare con quello che c’è momento dopo momento, la capacità di ascolto profondo, la fiducia, il non giudizio, l’accettazione della realtà così com’è anche quando la realtà della persona che ci è accanto in quel momento appare completamente “altra”, come nel caso di situazioni di scompenso psicotico.

MBSR

Il programma che viene proposto, il Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR) è un protocollo messo a punto da Jon Kabat-Zinn alla fine degli anni ’70 presso l’Universitàdi Worcester (Boston) Massachusetts.

Professore di medicina, fondatore della Clinica per la riduzione dello stress presso l’Università del Massachusetts, Jon Kabat-Zinn ha introdotto, negli anni ottanta,la “mindfulness” o meditazione di consapevolezza come supporto alle cure mediche ottenendone ottimi risultati. Da allora, Jon Kabat-Zinn, insieme ai suoi collaboratori, ha sviluppato ed allargato l’esperienza, lavorando “con la mindfulness” sia in contesti clinici ( oltre 17.000 pazienti hanno seguito nella sua clinica, il programma per la riduzione dello stress di otto settimane) sia al di fuori di contesti clinici, (sportivi professionisti, contesti socialmente disagiati,scuole, aziende..) e i suoi programmi si sono diffusi in tutto il mondo.

Il programma affonda le sue radici nel cuore degli insegnamenti buddisti ed è proposto da Jon Kabat-Zinn e dalla sua scuola, spogliato dai rituali della tradizione buddista, al di là del contesto religioso e arricchito da apporti originali.

Si tratta di un avvicinamento graduale e allo stesso tempo intensivo alla meditazione di consapevolezza (meditazione Vipassana).
Durante il corso ciascun partecipante viene accompagnato lungo un percorso volto alla scoperta della consapevolezza, di come questa sia una facoltà presente in ogni essere umano e di come possa essere di aiuto nella gestione degli eventi stressanti.

Il programma consiste in 8 incontri di gruppo con cadenza settimanale della durata di circa due ore e mezza circa ciascuno oltre ad un incontro di un’intera giornata (dalle 10.00 alle 18.00).
Durante gli incontri ci sarà un’alternanza tra momenti di pratica silenziosa e di condivisione libera in gruppo, ,incentrata sulle esperienze di ciascuno all’interno delle pratiche.

Partecipare al programma richiede l’impegno verso se stessi e verso il gruppo di essere presenti a ogni incontro e di svolgere giornalmente a casa gli esercizi indicati che impegneranno i partecipanti per circa 45 minuti ogni giorno.

Il programma si rivolge ad un gruppo di almeno dieci persone e si attiva nel momento in cui si raggiunga il numero. E’ rivolto sia a coloro che sono interessati all’attività di Basic Attender (vedi Progetto Windhorse) sia a coloro che sono semplicemente desiderosi di fare un’esperienza di Mindfullness.